Il decreto “de erectione Paroeciae SS.mi Cordis Jesu” fu firmato dal Vescovo d’Ivrea e Conte” monsignor Paolo Rostagno il 25 giugno 1954.
Nasceva così ufficialmente una nuova parrocchia cittadina, che si andava ad aggiungere a quelle esistenti all’epoca: Sant’Ulderico, SS. Salvatore, San Lorenzo, San Maurizio, San Grato e San Bernardo, oltre a quella di Torre Balfredo.

decreto “de erectione Paroeciae SS.mi Cordis Jesu”

La costituzione della parrocchia del Sacro Cuore

Il decreto costituente della parrocchia del Sacro Cuore stabiliva Ut extrema pars civitatis quae sese extendit usque ad fines Paroeciae Sancti Bernardi, a jurisdictione veteris Paroeciae Sancti Grati subducatur et in NOVAM PAROECIAM SACRATISSIMO CORDI JESU DICATAM constituatur.

La comunità della nuova parrocchia (affidata al “delegato vescovile” don Luigi Gioga, già collaboratore di don Fiorina a San Grato, nonché assistente diocesano degli uomini di Azione Cattolica e insegnante al liceo Botta) si collocava dunque proprio fra le due parrocchie preesistenti, confinando con quella di San Bernardo ed essendo costituita dalla parte meridionale della parrocchia di San Grato, avente la chiesa madre nel cuore del Borghetto.

Si concretizzava così un progetto avviato all’inizio degli anni Quaranta, mentre si era ancora in piena Seconda Guerra Mondiale: come scriveva il settimanale diocesano “il Risveglio Popolare” il 2 settembre del ’54, “la parrocchia del Sacro Cuore era da tempo allo studio dell’autorità ecclesiastica per il crescente sviluppo del borgo di San Grato“. Il primo nucleo di parrocchiani contava poco più di 2mila unità, ovviamente sottratte a San Grato, non senza qualche mugugno da parte degli “habitué” di San Grato, come i condòmini delle case Montefibre, che una ventina di anni dopo (con gli abitanti del Sacro Cuore praticamente quadruplicati) sarebbero tornati alla parrocchia originaria, la cui guida nel frattempo era passata da don Sebastiano Fiorina a don Giuseppe Duretto. Nella richiesta di riconoscimento civile inoltrata all’epoca al Ministero degli Interni, il territorio parrocchiale era identificato dalle “seguenti località: Canton Ventignano (la parte iniziale dell’attuale via Torino, nda.), Canton Vesco, Canton Torfano, Canton Carasso, Canton Ferrero, Canton Quaccia, Canton Fontana, Canton Gregorio, Canton Maridon, Canton Vigna e Canton Getto”. Ad onor del vero, quest’ultimo (Canton Getto) rientra nel territorio della parrocchia di San Bernardo: uno sconfinamento, crediamo, del tutto involontario.

Tiziano Passera,
dal volume “I primi cinquant’anni di vita e di cammino (1954-2004)”