La chiesa parrocchiale di San Martino canavese è intitolata a San Martino vescovo e Santa Costanza martire.

La prima pietra fu benedetta il 20 agosto 1666 dal pievano don Martino Roppolo. Fu consacrata il 25 ottobre dall’allora vescovo di Ivrea Mons. Francesco Luserna Rorengo di Rorà.

L’edificio, con pianta a croce latina e di stile rinascimentale, presenta una lunghezza complessiva di 37 metri, una larghezza di 18 metri nella navata ed un’altezza di 18 metri nella cupola.

Nell’abside, a pianta semiesagonale, domina la pala d’altare ellittica acquistata nel 1730 a Torino, raffigurante nella tela l’Immacolata di Squarolo, attorniata a destra da San Martino di Tours e San Vincenzo de Paoli e a sinistra da San Giuseppe e Santa Costanza martire.

Totalmente affrescata all’interno, propone una molteplicità di scene e soggetti religiosi, tra il quali si segnalano quelli riguardanti i Santi patroni Martino e Costanza. Ai lati del presbiterio si possono ammirare due grandi affreschi: l’Ultima Cena e la cattura di Gesù con il bacio di Giuda, eseguite da Antonio Ciancia nel 1880.

Nella volta del presbiterio è dipinta la gloria di San Martino e alla base una balaustra circolare che in una stupenda prospettiva dà l’illusione ottica del rilievo. Gli stucchi sulle pareti sono di Antonio Cattaneo di Lugano.

La balaustra in marmo risale al 1766 ed è un paziente lavoro di traforo e intarsio di Francesco Buzzi da Viggiù.

La volta a botte, che sovrasta la navata, raffigura al centro la gloria dell’Immacolata e di Santa Costanza, a un estremo l’accusa del profeta Natan al Re Davide e all’altro estremo la Samaritana al pozzo di Giacobbe, opere di Antonio Ciancia.

Dieci sono le cappelle laterali.

Cominciando da sinistra si trova la cappella del Battistero con il fonte in marmo. L’icona in gesso risale al 1810 e rappresenta il battesimo di Gesù, opera di Pietro Gallo da Mongrando.

La seconda cappella è dedicata alla Madonna di Lourdes.

La terza cappella è quella di Santa Costanza martire di Nocera, raffigurata come una matrona romana insieme ai Santi Anna e Giovanni evangelista. Nell’altare in legno dorato sono custodite delle sacre Reliquie.

Segue la cappella di San Giovanni Battista e San Sebastiano, raffigurati ai fianchi della Madonna.

Vi è poi la cappella del Suffragio, a cui fu annessa nel 1703 la confraternita della Santa Cintura. L’icona del 1813 raffigura la Madonna della Consolazione tra Sant’Agostino e Santa Monica.

Di fronte si trova la cappella del Rosario eretta nel 1774 dall’omonima compagnia approvata già nel 1608. Nella nicchia sopra l’altare in marmo policromo è posta la statua in legno dorato della Madonna, circondata da 15 formelle tonde in rame che raffigurano i misteri del Rosario.

Proseguendo verso il portone principale si incontra la cappella della Dottrina cristiana che risale al 1763. L’icona raffigura la Madonna tra san Luigi Gonzaga e Santa Caterina martire.

Segue la cappella dedicata a San Giuseppe e a Sant’Antonio abate rappresentati nell’icona attorno alla Madonna, insieme a San Filippo Neri e a Sant’Orso di Aosta.

Infine c’è la cappella del “Crosasso”, grande Crocifisso in legno che una volta era appeso all’altare della cappella della Dottrina cristiana.

L’ultima cappella è chiusa da una parete in legno con la porta per salire sull’orchestra.

Il maestoso organo a canne risale al 1787. Opera dei fratelli Bruna di Miagliano, è collocato dentro una cassa in legno, opera dello scultore Giuseppe Argentero su disegno di Pietro Boggio.

San Martino canavese possiede un ricco patrimonio di chiese: ben 9 edifici (erano 11 nel XIX° secolo), che attestano la profonda religiosità radicata nella popolazione, specialmente nei secoli scorsi.

Basti considerare che sul finire del XVIII° secolo nella diocesi di Ivrea si contavano 118 parrocchie e ben 537 preti, di cui 26 in San Martino.